Proprio come noi abbiamo bisogno di aria per respirare, gli animali acquatici hanno bisogno di ossigeno disciolto. È necessario per la sopravvivenza di pesci, invertebrati, batteri e piante sottomarine.
Come viene misurato l'ossigeno disciolto?
La concentrazione di Ossigeno Disciolto (solitamente abbreviato con "OD" o "DO") può essere espressa in diverse unità di misura, per esempio milligrammi per litro, parti per milione o come percentuale di saturazione.
Tecniche per la misura in situ dell'ossigeno disciolto:
La tecnologia storicamente più utilizzata per la misura dell'ossigeno disciolto in campo, è rappresentata dal sistema brevettato dal Dr. Leland Clark, che consiste in un sensore elettrochimico, rivestito da una membrana permeabile (cella di Clark). Nel corso degli anni però la tecnologia si è evoluta e sono state sperimentate altre metodologie per la misura dell'ossigeno disciolto, più efficienti e più stabili della cella di Clark, attualmente le tecnologie più comuni sono: galvanica, polarografica e polarizzata pulsata (a fluorescenza).
Di seguito andremo ad analizzare i due sistemi più diffusi: i sensori di tipo galvanico e i sensori a fluorescenza.